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giovedì 23 aprile 2020

L’arte di Annacarsi


L’arte di Annacarsi


Autore: Roberto Alajmo
Editore: Laterza


“Annacare/annacarsi è in dialetto siciliano un verbo insidioso, difficilmente traducibile in italiano. Quel che più si avvicina è cullare/cullarsi, ma non è proprio la stessa cosa. L'arte di annacarsi prevede il muoversi il massimo per spostarsi il minimo. Una immagine che descrive bene lo spirito dell'isola e più ancora la disposizione d'animo dei siciliani tessuta di diffidenza. Ogni viaggio in Sicilia, anche quello intrapreso in questo libro, diventa una specie di danza immobile attorno alla geografia e alla filosofia, alla storia, al folklore e alla gastronomia, scoprendo che fra le diverse discipline esistono continui rimandi a una trama inestricabile. "Pur restando immobile, l'Isola si muove. Non è uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. È invece un teatro dove le cose succedono da un momento all'altro. È un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti". Come l'Isola, Alajmo procede a zig-zag in un itinerario non lineare, senza vincoli di percorso né di tempo, da un capo all'altro, sulla base di pure suggestioni, guidato dalla bellezza, accompagnato da un lucido pessimismo. Come un atto d'amore che non si nasconde nessuna vergogna dell'oggetto amato: capita di innamorarsi di una canaglia. E anche se lo sai, che puoi farci?”

Libro dolce e saporito come un cannolo siciliano, percorre tutta la Sicilia ed accompagna il lettore in un viaggio di altri tempi. Tutto ciò che vi è di bello in questa isola viene descritto e raccontato come se a farlo fosse un cantastorie ironico e apparentemente cinico, che non riesce a nascondere l’affetto e il senso di appartenenza (o di possesso?) per una terra unica nel suo genere. All’inizio l’autore sembra voler fare da guida mantenendo un distacco scientifico, da antropologo. Poi man mano che ci si immerge sempre più in questa terra piena di colori, di sapori e di profumi, in cui tutto è al tempo stesso bello e terribile, le emozioni, forti, emergono. Le affermazioni dell’autore si fanno più incisive, cambia anche il linguaggio, che diventa meno espositivo e più vibrante. Intenerisce e gratifica la favola vera dell’attore americano di origini siciliane (Vincent Schiavelli) che decide di andare a vivere nel paesino di origine del nonno. Una scelta fatta per non perdere di vista le cose veramente importanti. La propria anima, gli amici, l’amore, il gusto per la vita. Un uomo di una saggezza ancestrale, silvana. Ogni tanto nascono persone così e anche se muoiono troppo presto, ci ricordano come può essere la parte migliore dell’essere umano. Di certo l’autore ne racconta la storia perché sa che è importante sia diffusa, perché può dare la misura dei doni che scorrono nel sangue della Sicilia. In questa isola dove tutti i climi sono rappresentati, è possibile trovare praticamente ogni campione della razza umana. Un’astronave aliena non dovrebbe fare altro che svellere questo pezzo di terra dal mediterraneo per avere in mano davvero un ‘fetta’ del pianeta.